L’organo esecutivo era costituito dalli “Providi Homini dei Quattro di Regimento” (“Quatuor de Regimine o Regiminis”). Erano chiamati anche “Massari”; inizialmente il loro numero fu effettivamente di quattro32ASCMR, Trasatti (1529-1558), c. 151 v, 20 novembre 1536; c. 156v, 20 febbraio 1538. Statuta sive Sanctiones et Ordinamenta Aesinae Civitatis, Luca Bini, Macerata 1561, liber primus,rub. LI, c. 16r. e continuò fino alle prime decadi del Seicento;33ASCMR, Consigli (1608-1616), cc. 34v, 35r; nel primo bimestre ne troviamo tre (c. 53v, 10 gennaio 1610) per poi ritrovare quattro nei bimestri successivi (c. 59v ecc.) e a volte anche nel Settecento ne troviamo quattro (cfr. Consigli (1756-1766), c. 1r; c. 29r, 28 novembre 1756). nella seconda metà del secolo diventeranno tre 34 ASCMR, Consigli (1665-1676), c. 61r, 16 marzo 1610.mantenendo il nome de “I Quattro” o “Quatreria” giustificato non solo dalla tradizione e dagli statuti ma anche dalla presenza, non nuova peraltro, alle sedute consiliari e al governo del paese, del Capitano del Castello.35Urieli C., Jesi e it suo Contado, vol. III, p. 310.
“I Quattro” erano estratti a sorte tra i consiglieri e duravano in carica un bimestre. Convocavano il Consiglio insieme al Capitano e li presiedevano. Avevano le competenze che oggi potrebbero essere attribuite al Sindaco e alla Giunta.
Eseguivano quanto deliberato dal Consiglio. Nella chiesa parrocchiale di’ S.Silvestro avevano una panca riservata vicino all’altare maggiore chiamata “Arcibanca” 36ASCMR, Consigli (1608-1616), c. 61r, 16 marzo 1610. o anche “Banca del Magistrato”; quando si recavano in chiesa in forma ufficiale dovevano essere accompagnati dagli altri ufficiali del Comune: il segretario, il maestro di scuola, il medico, il chirurgo, il camerlengo/esattore delle imposte. La panca era così chiamata anche “Banca del Magistrato e dei salariati”; l’ultima fu ricostruita ex-novo con 5 seggi su disegno di Angelo Campana nel 1787. 37ASCMR, Trasatti (1775-1788), cc. 112v e 113v, 25 agosto 1787.
Nelle processioni avevano il primo posto dopo i sacerdoti; non risiedeva, come i Priori di Città, durante l’incarico, notte e giorno nel palazzo pubblico; non percepivano alcun compenso, se anticipavano qualche piccola somma venivano rimborsati. 38Urieli C., Jesi e il suo Contado, vol. IV, p. 145. Al termine del loro mandato bimestrale, nel fare le consegne ai nuovi “Quattro”, si procedeva ad uno scrupoloso controllo delle entrate e delle uscite del bimestre redigendo un apposito processo verbale nei rispettivi registri, firmato dal Capitano del Castello. 39Urieli C., San Marcello, pp. 212-214.
111 5.6B. I QUATTRO O QUADRERIA
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