La devozione popolare durante l’anno si esprimeva nella celebrazione di feste di altri santi ai quali si ricorreva per necessità particolari.
La festa di S. Antonio abate (17 gennaio), era celebrata con particolare devozione. La Comunità per “antica consuetudine” offriva cera per le luminarie e faceva celebrare “gl’offici di Messe” nella chiesa parrocchiale. 88 ASCMR, Sindacati (1602-1608), c. 58r (1603). In considerazione però che questa festa veniva solennizzata nelle chiese dei paesi vicini e nelle chiese rurali e là i recavano i sacerdoti per celebrare, Monte Roberto rimaneva solo con due messe “onde il popolo non puole soddisfare alla propria devozione per mancanza di dette Messe”, il Comune, nel 1778, si vide obbligato per far venire più preti a celebrare ad aumentare l’elemosina della messa, da un paolo (10 baiocchi) a 15 baiocchi ciascuna. 89 ASCMR, Consigli (1766-1780), c. 252r, I marzo 1778.
La stessa decisione fu presa dal Consiglio della Comunità per la festa di S. Atanasio (2 maggio), compatrono della parrocchia e del comune: la festa si celebrava ugualmente per antica consuetudine con “officio generale e vespro”: nel 1743 il parroco non volle fare le solite e consuete funzioni, il Consiglio allora ricorse al Vescovo. 90 ASCMR, Registro delli Bollettini (1711-1775), cc. 71r (3 scudi e 24 baiocchi per la processione, 90 baiocchi per. l’ufficio in S: Maria della Pieta da parte della pubblica amministrazione).
Per la festa di S. Biagio (3 febbraio), il Comune offriva agli inizi del Seicento 4 fiorini, 91 ASCMR, Sindacati (1602-1608), c. 79r.la metà di quelli che allora si davano per le “luminarie di S. Antonio e suo officio”.
La festa di S. Antonio di Padova (13 giugno) era preceduta da una novena. 92 ASCMR, Consigli (1735-1755), c. 84r, 1 giugno 1741. Nella seconda metà del Settecento fu introdotta la festa di S. Vincenzo Ferreri (5 aprile), protettore contro le intemperie e relativi danni alle campagne; ci si dotò di una statua del santo e per celebrare la festa con la dovuta solennità, essendo il primo anno, nel 1772, il Comune, non avendo nulla a questo scopo in bilancio, impegna i 6 scudi previsti “per la ricreazione del Bussolo”. 93 ASCMR, Consigli (1766-1780), c. 116r, 15 marzo 1772.
Grande era anche la devozione per le Anime Purganti, in suffragio delle quali si facevano celebrare S. Messe in discreto numero con le offerte raccolte con una questua specifica fatta dall’Opera Pia delle Anime Purganti. 94 ASCMR, Registro di lettere (1808-1809), n. 89, 13 marzo 1809, P. 156.
Il Comune con l’offerta per la celebrazione di messe partecipava anche alla festa di S. Andrea Avellino (10 novembre), patrono contro la morte improvvisa e di S. Emidio (5 agosto), patrono contro il terremoto; sosteneva altresì la spesa per “ottici di S. Messe” in circostanze importanti, ad esempio la Pentecoste, risarcendo il parroco per le offerte date ai sacerdoti celebranti e per la cera usata. 95 ASCMR, Registro delli Bollettini (1711-1775), c. 260r, nota di Don Carlo Antonio Rocchi, gennaio-maggio 1769.
S. Messe da parte della Comunità venivano fatte celebrare in onore di S. Macario, taumaturgo nella cura delle malattie e per ottenere la pioggia, e di S. Bordone (“…per l’offitio di S. Bordone e S. Macario vati della nostra Comunità”), 96 ASCMR, Sindacati (1602-1608), c. 75r. cioè di S. Rocco protettore contro la peste, così chiamato in quanto raffigurato come pellegrino con in mano il bordone (bastone ricurvo) cui era appesa la zucca per l’acqua.
Dal 1988, voluta dal parroco don Francesco Santarelli (1912-1997), si celebra nell’ultima domenica di maggio, una festa dedicata alla Madonna; tra le feste di S. Silvestro e quella del Crocifisso, le uniche rimaste, una dedicata alla Madonna veramente mancava, l’augurio di chi l’ha voluta è che essa come le altre diventi una vera tradizione per Monte Roberto. 97 Ceccarelli R., A Monte Roberto le vere radici parlano di amore alla Vergine, in “Voce della Vallesina”, n. 25 del 19 giugno 1988.
158 6.4D ALTRE FESTE E DEVOZIONI
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