È ridotta ad una capanna, fu sospesa dall’ufficiatura liturgica dagli ultimi anni dell’Ottocento,190 Ivi, p. 300, visita pastorale del 15 maggio 1898. mentre apparteneva a Serafino Salvati; in precedenza faceva parte dei beni della sede vescovile di Jesi.
La sua costruzione risale ai primi decenni dei Settecento, dedicata a S. Settimio primo vescovo di Jesi, proprio perché faceva parte della mensa vescovile, e fu contemporanea o di poco successiva alla costruzione dell’omonima piccola chiesa eretta nei pressi del fiume Esino (vicino all’attuale ponte S. Carlo, area dell’attuale chiesa di S. Antonio di Borgo Minonna), tra il 1719-1720, dove si ipotizza fosse avvenuto il martirio dello stesso S. Settimio.191 Annibaldi G., Monografia sul luogo preciso del martirio di S. Settimio, Jesi 1874, p. 74. Erroneamente e senza fondamento il Badiali (cfr. Badiali Ezio, Urbs Vetus Regia Aexium, Jesi 1958, pp. 21-32), confonde identificando le due piccole antiche chiese, lontane tra loro diversi km., andata distrutta la prima il 26 luglio 1779 (cfr. Annibaldi G, op. cit., p. 107), mentre quella, in territorio di Monte Roberto è ancora in piedi seppure ridotta a magazzino di casa colonica anch’essa ormai da anni disabitata.
La chiesa fu visitata per la prima volta il 21 settembre 1726 dal vescovo di Jesi, aveva un altare con pittura su tavola raffigurante la Madonna, S. Settimio e
Vincenzo.192 Urieli C., op. cit., p. 139.
179 6.6C CHIESA DI S. SETTIMIO
Written by
in