242 8.6A LA SCUOLA PER LE FANCIULLE

Il Consiglio Comunale nella seduta del 22 settembre 1856 prendeva in esame la proposta di istituire in paese una Scuola per le Fanciulle.
Nella relazione introduttiva se ne evidenziarono le motivazioni: “L’istruzione delle Fanciulle nel lavoro, e la buona educazione Morale, e Religiosa sono cosa di si grave momento, che non possono sfuggire alla sollecitudine di chi trovasi a reggere la cosa pubblica, specialmente ai giorni nostri, in cui, chiunque abbia senno, scorge di leggieri la necessità di porre un’argine alla propagazione di certe massime, e di certe utopie, che generalizzate potrebbero condurre a terribili conseguenze. La donna è la base della Famiglia, è quella, che col nutrimento del proprio seno porge ai figli le prime idee, le prime impressioni, le quali più non si dimenticano in tutto il corso della vita, è quella infine, che colla forza degli affetti dirige le azioni dell’uomo, che le è destinato in compagno. Se vuolsi migliorare la società, e rendere meno infelice dell’attuale la futura generazione, fa d’uopo applicare il rimedio alla radice, e migliorare la donna, infondendo nel di lei cuore fin dall’età, più tenera i principi della Religione, e di sana morale, non che l’amore per il lavoro, e per le domestiche occupazioni. Egli è perciò, che la Magistratura, fatte serie riflessioni sulle circostanze locali, ed intorno al modo, con cui al presente si allevano le Fanciulle quasi del tutto abbandonate a se stesse fin da molto tempo avvisava al bisogno di aprire una Scuola gratuita per le Fanciulle medesime, bisogno, che veniva riconosciuto imponente dall’Em.mo Sig. Cardinal Morichini nostro vigilantissimo vescovo, allorché nell’anno scorso si recava qui per la S. Visita Pastorale”.
La discussione fu ampia soprattutto si evidenziarono la difficoltà di ordine economico per l’istituzione della scuola. Messa ai voti la proposta, avendo avuto 5 voti favorevoli e 5 contrari fu rimandata ad altra seduta:108 ASCMR, Consigli (1850-1859), pp. 342-343.
L’argomento fu ripreso il 23 marzo 1857: “La Scuola per le Fanciulle, incalzò con passione il relatore Ridolfo Capitelli, che si propone di istituire nel Comune, mi sembra utile non solo, ma eziandio necessaria. Ai nostri tempi in cui l’irreligione, l’immoralità e l’insubordinazione fanno dovunque progressi spaventevoli e d’uopo riparare al turbine, che minaccia la Società, con l’affiancare la buona educazione della Gioventù. E per conseguire tale scopo qual altro mezzo può esservi più acconcio fuor di quello di promuovere un istruzione veramente cristiana alle Fanciulle le quali un giorno dovranno divenire madri di famiglia e dare indirizzo alla generazione futura? È nostro obbligo preciso, o Signori, di curare sopra ogn’altro vantaggio materiale il miglioramento morale della popolazione che reggiamo. Ottenuto questo, ne deriveranno, come legittime conseguenze, l’operosità, l’industria, e l’agiatezza, il rispetto dell’Autorità, l’amore scambievole, e la pace. Chi sia dunque, che voglia opporsi ad un’istituzione, che è per riuscire ad un fine sì nobile e desiderato? Ad un’istituzione che si va attuando anche in Paesi più piccoli del nostro? Ad un’istituzione infine, che tanto interessa al cuor paterno del sapiente E.mo Nostro Pastore Diocesano, e che ora caldamente è stata da Lui di nuovo raccomandata? Io credo non possa esservi alcuno; mentre mi è noto abbastanza quanto i miei Colleghi curino il vero benessere degli Amministrati, e quanto siano alieni da sentimenti di egoismo, e da ragioni di vile interesse. Perciò voglio sperare, che tutti concordemente approveranno l’istituzione progettata di una Scuola per le Fanciulle da avere effetto nel 1858”. Questa volta la proposta fu votata all’unanimità.109 Ivi, pp. 373-375.
La scuola cominciò nel gennaio 1858, maestra designata ed incaricata dal vescovo fu Teodolinda Magnanelli di Jesi che continuerà per molti anni ancora ad insegnare a Monte Roberto; per la scuola e per l’abitazione dell’insegnante furono destinati alcuni locali di proprietà comunale in via S. Carlo (attuale via G. Marconi).110 Ivi, pp. 351-352, 14 dicembre 1857.