rpDove passano le strade, non passa la miseria, però c’è sempre qualcuno che fa i dispetti.
Per ogni comunità le strade in tutte le epoche sono state di fondamentale importanza, le autorità ad ogni livello si sono sempre preoccupate della loro condizione ed anche molte delle risorse del pubblico bilancio venivano impegnate per la loro manutenzione. I problemi della viabilità preoccupavano di più le piccole comunità perché avevano meno risorse e di più ancora quelle in collina: bastava qualche forte temporale, per non parlare di lunghe stagioni inclementi, per mettere a soqquadro il sistema viario fatto per lo più di strade impervie. A creare ricchezza per una comunità era in modo particolare il commercio delle derrate agricole e dei prodotti dell’artigianato, per questo le strade erano di vitale oltre a quello di favorire una circolazione di persone più sicura e più celere.
Da Monte Roberto la strada pubblica “sopra il Crocefisso”, l’attuale via Pace, conduceva a Maiolati e “ad altri paesi verso la montagna”, [44]ASCMR, Trasatti (1775-1788), c. 122v (10.8.1788) e Trasalii (1788-1801), It da questa diramava la strada della Buccolina, necessaria per andare al molino della Torre.
Il primo tratto di questa strada, confine e in comproprietà con Maiolati, provocava a volte qualche incomprensione o lite tra le due comunità in occasione dei lavori di manutenzione che, in considerazione della forte pendenza della strada stessa, dovevano essere fatti con le dovute cautele, ad es. eliminando le selciate “ove le Bestie, specialmente le Bovine non possono fermare li piedi per far forza a tirare li carri”. [45]ASCMR, Consigli (1780-1793), c. 93r. Verso Castelbellino l’unica strada per tanti secoli è stata l’attuale via San Marco, anch’essa bisognosa di continui lavori per la forte pendenza: erano a volte radicali rifacimenti come l’intervento del 1587 [46]ASCMR, Entrate e uscite (1585-1597), c. 25r. o del 1816, anno in cui si parla di “apertura” della strada “diretta e rettilinea” tra Castelbellino e Monte-Roberto, riassettata con “giornate a fuoco”.[47]ASCMR, Consigli (1809-1827), p.181 (13 agosto 1820).
La strada pubblica “per andare a Jesi, Loreto, Ancona ecc.”, scendeva dal castello verso il torrente Fossato; [48]ASCMR, Consigli (1735-1755), c. 282r. il tratto, prima di incontrare il corso d’acqua, si chiamava strada di S. Giorgio e si incrociava con la ripida strada di Garnbasilla o Gammasilla che proveniva da Castelbellino. Sul torrente fino alla metà dell’Ottocento mancò un ponte in muratura o anche in legno, il luogo del guado era chiamato passo del Fossato; [49]Vedi nota 37. del ponte in muratura il Consiglio della Comunità ne discusse nel 1845 da costruirsi insieme a Maiolati e Castelbellino, [50]ASCMR, Consigli (1843-1849),12 gennaio 1845. solo però nell’ottobre del 1850 il ponte venne ultimato su progetto dell’architetto jesino Ciriaco Santini le spese furono sostenute soltanto dalle comunità di Monte Roberto e Castelbellino. [51]ASCMR, Consigli (1850-1859), 11 agosto 1850, p. 5.
Superato il torrente, la strada verso Pianello che divideva il territorio tra Monte Roberto e Castelbellino era a volte poco praticabile per acque stagnanti che chiamavano “morticci” [52]ASCMR, Consigli (1780-1793), 10 agosto 1788, c. 94r. Essa poi proseguiva verso lesi quasi costeggiando il fiume in zone fangose e acquitrinose spesso impraticabili, e proprio per ovviare questa situazione che diventava sempre più insostenibile, fu redatto nel 1813 da Serafino Salvati un progetto per una nuova strada per Jesi. [53]ASCMR, Descrizione della chiusa, vallati e molini urbani di Jesi (1794) cc. 15v e 15v.
Il fiume si attraversava, prima della costruzione di ponte Pio (1830), sulla barca o a guado o nella zona di Passo Imperatore o presso l’attuale ponte, per incontrare la strada consolare o Clementina (ex strada statale, ora provinciale 76) sul passo del Massaccio, così era chiamato questo bivio alla fine del Settecento, come del resto la strada, strada del Massaccio (attuale via Planina, tratto della strada provinciale n. 9 Castelferretti-Montecarotto), dal nome della località più importante che raggiungeva. [54]ASCMR, Consigli (1809-1827), p. 43. Per il mantenimento di questa strada che da ponte Pio arrivava a Massaccio, attraverso Pianello, Castelbellino, Monte Roberto e Maiolati, fu predisposto nel 1834 dal comune di Monte Roberto un progetto di consorzio “mediante il quale ciascuna delle Comuni contribuisca proporzionatamente alla spesa della manutenzione”. [55]ASCC, Atti 1855, tit. 9.Accolto in linea di massima da tutti i comuni interessati [56]Per l’adesione di Monte Roberto, cfr. ASCMR, Consigli (1829-1839) pp. 191-192. e sanzionato dal Delegato Apostolico di Ancona mons. Gasparo Grasselli ni il 13 dicembre 1834, il progetto fu poi respinto il 5 marzo 1835 dal Consiglio della Comunità di Massaccio che ugualmente negò parere favorevole nella seduta del giorno 11 marzo 1839 ad un nuovo progetto redatto dalle magistrature di Maiolati, Castelbellino e Monte Roberto. Massaccio giustificava il suo rinnovato rifiuto al consorzio, il cui primo progetto addirittura risaliva al 1816, e alla ripartizione della spesa, per essere “già bastantemente dispendiata per aver sostenuto poco fa una spesa ben forte nella costruzione del nuovo tronco di strada denominata la Cozzana” e per il poco utilizzo di detta strada, chiamata strada di Monte Roberto o strada dei Castelli, da parte della sua popolazione che preferiva la strada della Torre-Cozzana. [57]ASCC, Consigli XXVI, torno 1(1835-1843), n. 23, pp. 214-219. L’attuale tracciato della strada provinciale dei castelli fu progettato ed approvato dai comuni di Castelbellino, Monte Roberto, Maiolati e Massaccio negli ultimi mesi del 1860,[58]Villani V., Vernelli C:, Giacomini R., Maiolati Spontini – Vicende storiche di un castello della Vallesina Comune di Maiolati Spontini 1990, pp. 274-275 e 481-483., fu tuttavia realizzato negli anni 1878-1882 in base alla legge n. 4613 de13 agosto 1868. [59]Consiglio Provinciale di Ancona, sessione ordinaria del 1911 (9.8.1911), fasc.7, p. 31. Poco oltre la metà dell’Ottocento si pensò ad una strada che arrivasse in contrada Colmorino di Maiolati proseguendo quella che veniva da Pianello (attuali via S. Giorgio e via Calapina). Il progetto viene respinto dal Consiglio Comunale di Monte Roberto il 1° gennaio 1854: la strada doveva essere costruita in consorzio tra Monte Roberto, Castelbellino e Maiolati, il progetto era stato del Priore di Maiolati “per ai poveri nell’attuale perniciosa stagione invernale”. [60]ASCMR, Consigli (1850-1859), p. 168. La cosiddetta strada di S. Apollinare (ora tratto della provinciale n. 9, Castelferretti-Montecarotto) è stata fino al secolo scorso in precarie condizioni: nel 1823 non era “ricoperta né di ciottoli, né di breccia, né di selciato”, veniva utilizzata prevalentemente dalla gente di San Paolo, Massaccio, Staffolo e Apiro che non dagli abitanti di Monte Roberto. Per questo motivo di fronte alle richieste, come quelle di Massaccio, di intervenire per accomodarne il tratto in dissesto,
Monte Roberto si rifiuta affermando che “in nessuno degli atti communitativi tanto antichi che recenti, si trova descritta una benché tenue spesa sostenuta per i riattamenti di detta strada e si rivolge alle superiori autorità suggerendo anche lo spostamento del tracciato stradale più lontano dal fosso adiacente. [61]ASCMR, Consigli (1809-1827), pp. 241-242 (10.10.1823) e pp. 271-273 (16.7.1826).
A questo rifiuto di Monte Roberto alle richieste di Massaccio per la strada di S. Apollinare seguirà, come abbiamo visto, pochi anni dopo l’altrettanto netto rifiuto di Massaccio a Monte Roberto ad entrare in consorzio per la manutenzione della strada dei Castelli: rifiuti tutti ben motivati ufficialmente da ragioni contabili e di utilizzo che tuttavia fanno capire come ciascuna comunità, e lo si dice in maniera ufficiale in seduta consiliare, ricorresse a “studiati maneggi e forti impegni” presso le superiori autorità per indurre la controparte alle proprie ragioni. [62]ASCC, Consigli XXVI, ( 1835-1843), torno I, p. 219.
In tempi più recenti il territorio di Monte Roberto a valle, è stato interessato al nuovo tracciato della statale 76 (superstrada) a quattro corsie, che attraversa tutta la Vallesina: il tratto che riguarda la nostra zona fu inaugurato nei primi giorni di agosto del 1981. Il progetto risaliva alla fine degli anni Sessanta, l’intera opera era stata richiesta da sindaci ed amministratori della Vallesina, da organizzazioni provinciali e regionali nel contesto di nuovi e più rapidi collegamenti tra Marche, Ancona in particolare, e l’Umbria. [63]Ceccarelli R., Franceschetti M. A., Massaccio M., Il cammino di una comunità – Macine e Borgo Loreto di Castelplanio, Città di Castello (PG) 1993, pp. 61-62.